Trgovsky Dom

Architetto: Max Fabiani (1865-1962)
Progetto 1903
Realizzazione 1905

Patrocinio della Provincia di Gorizia
Patrocinio del Comune di Gorizia

Max Fabiani - architetto
(Cobdil 1865 - Gorizia 1962)

Max Fabiani é stato uno dei più importanti architetti operanti a Vienna tra la fine dell'800 e gli anni che antecedono la Prima guerra mondiale. Profondo studioso dell'arte architettonica, Fabiani é stato un progettista capace di costante invenzione e rinnovamento degli organismi architettonici; innovatore tecnico dell'arte del costruire; urbanista con radici profonde nella "cultura della città". Suoi i piani urbanistici per la ricostruzione di Lubiana (SLO) dopo il terremoto del 1895 e per la ricostruzione di Gorizia del 1921.

L'architetto é nato da una famiglia di origine italiana trasferitasi da diversi secoli a Cobdil sul Carso (SLO). Conseguita la Maturità scientifica presso la Realschule (Scuola Reale) di Lubiana, nel 1883 intraprese gli studi di architettura presso la Technische Hochschule (Politecnico) di Vienna, conseguendo il titolo di Diplom Architekt ( Laurea in architettura) nel 1892. Dal 1896 ha inizio la sua carriera accademica. Collaboratore e collega dell'architetto Otto Wagner, Fabiani é uno dei protagonisti del rinnovamento delle arti a Vienna fra la fine dell'800 e l'inizio del 900. La brillante carriera viennese si concluderà nel 1919 con la rinuncia all'insegnamento e alla cattedra, in quanto egli si sentiva "moralmente obbligato di portare a termine l'opera iniziata a Gorizia" nel 1917. Si trattava dell'opera di ricostruzione dell'architettura e degli insediamenti devastati dagli eventi della guerra 1914 -1918.

La città di Vienna conserva le sue più prestigiose opere di architettura; tra queste si ricordano l'edificio Portois & Fix; il Palazzo Palmers; il Palazzo Artarìa; l'edificio Urania.

Il Trgovsky Dom (Banca Commerciale Industriale)

Sede di una banca ma, di fatto e principalmente, edificio comunitario degli sloveni del goriziano, venne progettato da Fabiani nel 1903. L'architetto in quel periodo portava a termine un analogo edificio, il Narodni Dom, per la comunità slovena di Trieste (1902-1904).

La committenza chiedeva la realizzazione di un edificio capace di rispondere a esigenze di rappresentatività, che si dovevano compenetrare con una ricca presenza di servizi comunitari. Fabiani nel presentare il progetto ebbe a dire di "aver risolto il compito in modo da ricavare qualcosa più del richiesto".

Su un lotto di circa 900 metri quadrati Fabiani organizzò un'efficientissima distribuzione delle funzioni nel poco spazio disponibile. L'edificio conteneva spazi commerciali, la sede di una banca, un teatro, un ristorante, una palestra, locali di riunione, studi professionali, una biblioteca, sedi di associazionismo e appartamenti d'abitazione.

Il Trgovsky Dom é, per la complessa articolazione delle funzioni e per l'epoca della sua costruzione, un esempio profondamente innovativo di edificio ideato per l'area centrale di una città.


Palazzo Postale

Architetto: Angiolo Mazzoni (1894-1979)
Progetto 1929
Realizzazione 1933

Patrocinio della Provincia di Gorizia
Patrocinio del Comune di Gorizia

Angiolo Mazzoni - architetto
(Bologna 1894 - Roma 1979)

L'architetto Angiolo Mazzoni é stato uno dei maggiori protagonisti della cultura architettonica in Italia tra le due guerre.

Laureato in ingegneria (Roma 1919) e Diplomato in architettura (Bologna 1923), dal 1922 divenne Ispettore stabile della Divisione lavori delle FS operando, dal 1924 al 1945, nell'ambito dell'amministrazione unificata delle Poste e Telegrafi e delle Ferrovie Statali. In veste di progettista-dipendente pubblico, Mazzoni progettò numerosi edifici. Tra i progetti realizzati si ricordano, per importanza, gli edifici postali di Trento (1934), di Agrigento (1932), di Pola (1935); le stazioni ferroviarie di Trento 1936, di Siena 1936, di Reggio Calabria, di Montecatini Terme - Monsummano 1937, di Messina 1939; la colonia marina al Calambrone 1933 per i figli di postelegrafonici e di ferrovieri; infine si ricorda la Centrale termica e cabina apparati centrali della stazione di Santa Maria Novella a Firenze (1934), opera di architettura moderna considerata tra le più importanti della prima metà del' 900.

Aderente al Secondo futurismo (1933), Mazzoni ha elaborato e realizzato nel corso di vent'anni edifici profondamente innovativi, coniugando le istanze innovative dell' "architettura moderna" con una alta qualità delle realizzazioni, sempre caratterizzate dal particolare pregio dei materiali impiegati e dalle tecniche di realizzazione.

Dal 1945 si trasferì in Colombia, dove proseguì nell'opera di architetto rientrando in Italia nel 1958.

Il Palazzo Postale di Gorizia

Da un verbale presente nell'archivio Mazzoni risulta che il progetto del Palazzo Postale di Gorizia venne approvato il 3 aprile del 1929. Ottenne l'approvazione definitiva il 3 gennaio del 1930. I lavori di costruzione si conclusero presumibilmente nel 1933.

La plastica composizione dei corpi di fabbrica convergenti nella torre dell'orologio, accentuata dall'impiego dei mattoni a vista accostati ai massicci elementi in pietra di Aurisina, determinano la monumentalità dell'edificio. L'arretramento angolato del portico di accesso alleggerisce visivamente le incombenti volumetrie creando una piccola piazza. Da questa si accede ai piani corridoi degli sportelli al pubblico, sopraelevati e paralleli ai fronti strada.

L'originale assetto distributivo indica in questo modo due originali soluzioni tipologiche per la progettazione di edifici in aree centrali.

Mazzoni annotava, a proposito di questo edificio, di essersi ispirato all'opera di Joseph Hoffman per non cadere in una "copia culturalista", dovendo in qualche modo ispirarsi "a forme di apparenza veneta".


Opera Nazionale Balilla (O.N.B.)
Casa del Balilla

Architetto: Umberto Cuzzi (1891-1973)
Progetto 1927
Realizzazione 1928 - 1929

Patrocinio della Provincia di Gorizia
Patrocinio del Comune di Gorizia

Umberto Cuzzi - architetto
(Parenzo d'Istria 1891 - Torino 1973)

Umberto Cuzzi é stato l'architetto "goriziano" che in modo distinto ha introdotto, attraverso le sue numerose realizzazioni, l'architettura razionale nella città.

Nato da famiglia parentina, formatosi adolescente presso lo Staatsgymnasium di Gorizia e il Ginnasio Reale Provinciale di Pisino, prosegui negli studi di architettura presso la Technische Hochschule (Politecnico) di Vienna. A seguito della "grande guerra" Cuzzi si trasferì a Torino dove, ripresi gli studi, si laureò in Architettura nel 1921.

Nelle città di Torino e Gorizia si é svolta, prevalentemente, l'attività professionale e culturale dell'architetto. Membro del M.I.A.R. (Movimento Italiano Architettura Razionale), nel gruppo dei "Torinesi", partecipò alla Prima e alla Seconda Esposizione italiana di architettura razionale (Roma 1928 - Roma 1931) con diversi progetti tra i quali La Casa del Balilla (O.N.B.) di Gorizia. Fu attivo a Torino sino al 1973.

La Casa del Balilla (O.N.B.)

La Casa del Balilla (O.N.B.) di Gorizia rappresenta una concreta testimonianza della politica sociale e dei provvedimenti per la gioventù promulgati dal regime fascista,.

L'edificio dell'O.N.B. viene realizzato sul sedime della Villa Ritter, gravemente danneggiata nel corso degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale (1914 -18) e successivamente demolita. La disposizione dei corpi di fabbrica ripropone la configurazione planimetrica a corte della preesistente Villa Ritter, della quale utilizza, in parte, le strutture di fondazione.

Le funzioni presenti nell'edificio erano organizzate "per modo che nella sua esteriorità il fabbricato rivela gli scopi per i quali i singoli locali sono destinati". L'alternata altimetria dei distinti volumi edilizi, la palestra- teatro, il corpo aule, la grande sala di riunione e il corpo degli uffici, consente di leggerne dall'esterno l'ubicazione.

Il volume semicilindrico posto all'angolo principale dell'edificio esprime, in senso plastico figurato, il movimento dinamico di cerniera delle volumetrie ad esso raccordate. Per contro, l'ingresso alla palestra-teatro appare composto e statico, in relazione alla frontalità dell'affaccio sulla strada.

Nelle facciate dell'edifico, opera prima dell'architetto Cuzzi, si osserva la permanenza di elementi compositivi classicheggianti, di derivazione accademica; ma prevale su tutto la nitida composizione razionale "fatta di masse, piani, equilibri semplici, senza ostentazione di dettagli".


Gioventù Italiana del Littorio (G.I.L.)
Casa della piccola e della giovane italiana

Architetto: Francesco Mansutti (1899-1969 )
Architetto: Gino Miozzo (1898-1969 )

Progetto 1934
Realizzazione 1936

Patrocinio della Provincia di Gorizia
Patrocinio del Comune di Gorizia

Francesco Mansutti - architetto
(Donada- Rovigo 1899 - Padova 1969 )
Architetto: Gino Miozzo - architetto
(Padova 1898 - Padova 1969 )

Uniti da un legame professionale e da profonda amicizia, i due architetti padovani sono i protagonisti di uno degli episodi più singolari nel campo della costruzione di architetture razionali in Italia, per quantità e unitarietà delle opere realizzate.

La loro attività, nel corso degli anni trenta, é stata prevalentemente incentrata nella realizzazione di edifici commissionati dal direttore dell'ONB, Renato Ricci.

L'elevata qualità edilizia e architettonica delle realizzazioni si accompagna al valore di comunicazione in cui l'immagine svolge un rilevante ruolo.

Gli architetti Mansutti e Miozzo sono stati attivi a Padova sino al 1969.

Francesco Mansutti nello scritto dal titolo "Professione dell'architetto" ("Casabella", n. 95, dicembre 1935), così descriveva alcuni aspetti della propria cultura e del proprio impegno:

"..E' facilissimo fare un'opera di capriccio, senza controllo del mondo esterno. Difficile é fare l'opera che deve essere fatta; che non é catalogata in nessuna formula e tuttavia é rigorosamente determinata e non ammette che una sola realizzazione...; L'architettura é un problema di organizzazione e, nella sua forma più complessa, anche di logistica. Un'opera di architettura é un ente che coordina e armonizza forze e tendenze differenti, ed anche opposte, per farle concorrere ad un unico scopo. Bisogni, mezzi, condizioni si contrastano apparentemente finché non hanno trovato nella giusta risoluzione l'equilibrio che li rende attivi..."

La Casa della piccola e della giovane italiana (G.I.L.)

Questo edificio rappresenta probabilmente il segno più importante, nell'ambito degli edifici sociali, lasciato nella città di Gorizia dalla cultura architettonica razionalista.

L'edificio CPGI - GIL di Gorizia é uno dei 23 progetti di edifici analoghi (Casa Balilla; Casa della Giovane Italiana; Casa del Fascio) commissionati agli architetti e da loro realizzati nel periodo compreso tra il 1931 e il 1938.

La vicenda di queste opere di architettura, progettate in così breve periodo, é ancor oggi poco conosciuta ed esplorata. Appare comunque esemplare all'interno delle vicende del movimento razionalista italiano, per l'entità delle realizzazioni e per la coerente procedura di tipizzazione e serializzazione delle componenti architettoniche e delle tipologie funzionali adottate. Queste architetture sono caratterizzate da una costante variazione compositiva, dimensionale e funzionale. Poste a confronto risultano profondamente diverse, in relazione al carattere ambientale dei siti e alla specificità del programma funzionale di ciascuna realizzazione.

arch. Romano Schnabl


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